giovedì 24 ottobre 2013

OM AH HUM - CORPO, PAROLA, MENTE


Il mantra OM AH HUM è espressione dell'Essere, ovvero al corpo umano inteso come Mente, Parola e Corpo. La mente è legata al bija mantra OM, la parola al bija mantra AH il corpo al bija mantra HUM.
ॐ Oṃ  è l'inizio di ogni canto rituale, a simboleggiare  il suo essere il "seme della manifestazione" e per questo è detto udgītha, come i canti del sāmaveda.
Dice la  Chāndogya Upaniṣad ( I,1,5):
vāg evark prāṇaḥ sāma om ity etad akṣaram 
udgīthaḥ tad vā etan mithunaṃ 
yad vāk ca prāṇaś cark ca sāma ca 

[La parola (vāg) è ṛk (Ṛgveda), il prāṇa è sāman (Sāmaveda), udgītha è la sillaba Oṃ
Parola e prāṇa formano una coppia così come ṛk con sāman] 

E ancora ( I,1, 8)

tad vā etad anujñākṣaram yad dhi kiṃcānujānāty om ity eva tad āha eṣo eva samṛddhir yad anujñā samardhayitā ha vai kāmānāṃ bhavati ya etad evaṃ vidvān akṣaram udgītham upāste "
[Questa sillaba significa dire si. Quando si vuole dire si a qualcosa si dice Oṃ. E ciò a cui si dice si verrà realizzato. Colui che conosce questo venera udgītha come la sillaba Oṃ e realizzerà i suoi desideri]

Oṃ è la mente, ma è anche ciò che sta prima della mente. Anzi a dir la verità si può parlare di tre Oṃ.
Esiste un OM che tutto racchiude ed è lo spazio a-logico che trova espressione nel punto (l'infinatamente piccolo relato all''infinitamente grande)
Esiste un OM che è il primo suono o prima vibrazione.
Esiste un OM che simboleggia la mente. 
Nella recitazione del Mantra (qualsiasi mantra) questa differenziazione (apparente) viene esplicitata attraverso una triplice modalità di recitazione: mentale, bofonchiata (o silenziosa muovendo solo le labbra) ed udibile. 
 


L'analisi del significato dei singoli tratti da cui è composto esprime lo stato naturale dell'Essere Umano, i tre stati di coscienza (veglia, sogno e sonno profondo) e si collega al simbolismo dell'Isola delle Gemme.
La linea curva inferiore rappresenta la A, ovvero l'inizio, lo stato di veglia , il dio Brahmā dalle quattro teste inteso come forma dell'Assoluto nelle vesti deldemiurgo o del legislatore; è detta anche akāra o akāram ed è relata alla funzione della mente detta ahaṃkāra.(letteralmente "CIO' CHE FA L'IO, IL COSTRUTTORE DELL'EGO"




La linea curva centrale, sul piano orizzontale, rappresenta la U ovvero lo stato del sogno, il dio Viṣṇu inteso come forma dell'Assoluto nelle vesti di colui che mantiene e preserva; è detta anche ukāra o ukāram ed è collegata alla funzione della mente detta Buddhi.



La linea curva superiore rappresenta la M ovvero lo stato di sonno profondo, il dio śiva inteso come forma dell'Assoluto nelle vesti di colui che riassorbe la manifestazione; è deetta anche makāra o makāram ed è in relazione con la funzione della mente detta Manas o alla mente in generale.



Il fatto che il trattino della M sia in alto e quello della A sia in basso ci ricorda chela manifestazione grossolana lo specchio della manifestazione allo stato potenziale. (MUA - AUM) e le modalità di recitazione dell'AUM di cui parla Shankara nel commento ai Mandukyakarika (più o meno: " che la A e la U insorgano e vengano riassorbito dalla M")
Sopra le tre linee curve ci sono altri due simboli: 



La mezzaluna che è detta नाद nāda, ed il punto detto बिन्दु bindu.
Questi due segni sono così importanti da meritarsi un'intera upanishad tutta per loro, la nādabindu upanishad.

Nāda è la vibrazione iniziale, il primo suono e tutti i suoni prima della loro espressione. In pratica è la "possibilità del suono" .
Nāda è la Shakti nell'atto di dare inizio alla manifestazione. Se A rappresenta la coscienza dello stato di veglia, U la coscienza dello stato di sogno e M la coscienza dello stato di sonno profondo, Nāda simboleggia lo stato detto il Quarto o Turiya, tutto ciò che è manifestato, manifestabile e immanifestabile, Qualcosa di simile al GRANDE TAO. 
Ma è il Turiya che si può comprendere (credere di ) o di cui si può parlare. 
Il Turiya inteso come Grande Sè e col quale si può entrare in identita mediante lo strumento detto nirvikalpa samadhi.
Nāda è il fremito di piacere che nasce dall'unione di Shiva e Shakti nell'Isola delle Gemme (vedi "IL MANTRA DI SHODASHI")
Il Bindu rappresenta l'anusvāra, reso nella pronuncia con la nasalizzazione(esempio Aummnnnnng) e/o l'anunasika resol'allungamento della vocale precedente.
L'anusvāra è Shiva in unione con citshakti o cit rupini, l'amplesso dell'Isola delle Gemme.


Nāda sono i fluidi vaginali della dea uniti allo sperma del Dio, che danno origine alle tre sillabe A, U e M, simboli della manifestazione. 
A, U ed M sono poi, in qualche modo, le radici di OM, AH, HUM ovvero Mente, Parola, Corpo. HUM è il Varmabija, il bija mantra dell'armatura di Shiva nelle vesti di Bhairava, il "distruttore del male". 






H qui sta per Hara cioè shiva.
U sta per Bhairava.
M indica la dissoluzione del male e della sofferenza.


AH è invece rappresentativo delle 14  [16...] vocali che rappresentano l'origine della manifestazione grossolana e della sua intelligibilità.
Ogni volta che portiamo le mani alla fronte(OM), alla gola (AH) ed al cuore (HUM), rinnoviamo l'atto d'amore di shiva e shakti che dà il via alla manifestazione. 
Ripetendo i tre bija uno di seguito all'altro può capitare di percepire un altro suono che si può rappresentare con le sillabe HA ed UM
HAUM diviene così il mantra nascosto (uno dei mantra nascosti) della manifestazione.
H sta per Hara,
AU sta per sadashiva,
M indica lo spazio, il vuoto senziente, Citakasha, ciò che i buddisti chiamano śūnya o vuota pienezza.

om

 
 

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