sabato 7 dicembre 2013

CONOSCENZA CARNALE - HATHAYOGAPRADIPIKA (1)





"[...]Che uomo e donna si esercitino a risucchiare sperma e  liquido vaginale mediante la contrazione dei muscoli sottili del pene e della vagina [...]

[...] che l'uomo si eserciti a risucchiare lo sperma anche dopo che è stato versato all'interno della vagina[...]

[...] Il vero Yogin aspira con il pene [...] sia lo sperma che i fluidi sessuali femminili[...]

[...] Dopo aver fatto l'amore, uomo e donna devono ungere i loro corpi con sperma e fluidi vaginali insieme e rimanere seduti in pace godendosi la loro gioia[...]


[...] il controllo dei fluidi sessuali fa bene anche se c'è l'eiaculazione[....]



[...] Lo sperma più buono è quello mediano.
Quello iniziale è troppo carico di bile e quello finale è povero di sostanze nutrienti [...]" 



Le frasi che ho citato non le ho rubate dalla delirante iniziazione dell'adolescente Justine immaginata dal Marchese de Sade.

E nemmeno da un manuale ad uso di incappucciati fautori di orge alla "Wide Shoot Eyes".



Sono dei sutra tratti dallo 
Haṭhayoga Pradīpikā (parte terza), uno dei più noti e citati manuali di Hatha Yoga.
La traduzione l'ho fatta io, ma mi pare in linea con quelle più diffuse, anche se spesso si usano perifrasi assai ardite per mescolare un po' le acque e non offendere la sensibilità di chi vive il sesso come una roba peccaminosa e i fluidi genitali come qualcosa di sporco. Ecco qua il testo originale in Devanagari  sanscrito traslitterato : 


मेहनेन शनैः सम्यगूर्ध्वाकुनछनमभ्यसेत |
पुरुष्हो|अप्यथवा नारी वज्रोली-सिद्धिमाप्नुयात || ८५ ||

mehanena śanaiḥ samyaghūrdhvākuñchanamabhyaset |
puruṣho|apyathavā nārī vajrolī-siddhimāpnuyāt || 85 ||




नारी-भगे पदद-बिन्दुमभ्यासेनोर्ध्वमाहरेत |
छलितं छ निजं बिन्दुमूर्ध्वमाकॄष्ह्य रक्ष्हयेत || ८७ ||

nārī-bhaghe padad-bindumabhyāsenordhvamāharet |
chalitaṃ cha nijaṃ bindumūrdhvamākṝṣhya rakṣhayet || 87 ||




ॠतुमत्या रजो|अप्येवं निजं बिन्दुं छ रक्ष्हयेत |
मेढ्रेणाकर्ष्हयेदूर्ध्वं सम्यगभ्यास-योग-वित || ९१ ||

ṝtumatyā rajo|apyevaṃ nijaṃ binduṃ cha rakṣhayet |
meḍhreṇākarṣhayedūrdhvaṃ samyaghabhyāsa-yogha-vit || 91 ||




वज्रोली-मैथुनादूर्ध्वं सत्री-पुंसोः सवाङ्ग-लेपनम |
आसीनयोः सुखेनैव मुक्त-वयापारयोः कष्हणात || ९३ ||

vajrolī-maithunādūrdhvaṃ strī-puṃsoḥ svānggha-lepanam |
āsīnayoḥ sukhenaiva mukta-vyāpārayoḥ kṣhaṇāt || 93 ||



सहजोलिरियं परोक्ता शरद्धेया योगिभिः सदा |
अयं शुभकरो योगो भोग-युक्तो|अपि मुक्तिदः || ९४ ||

sahajoliriyaṃ proktā śraddheyā yoghibhiḥ sadā |
ayaṃ śubhakaro yogho bhogha-yukto|api muktidaḥ || 94 ||


अथ अमरोली
पित्तोल्बणत्वात्प्रथमाम्बु-धारां
विहाय निःसारतयान्त्यधाराम |
निष्हेव्यते शीतल-मध्य-धारा
कापालिके खण्डमते|अमरोली || ९६ ||

atha amarolī
pittolbaṇatvātprathamāmbu-dhārāṃ
vihāya niḥsāratayāntyadhārām |
niṣhevyate śītala-madhya-dhārā
kāpālike khaṇḍamate|amarolī || 96 || 




Quando ci sia accinge a studiare i testi fondamentali dello yoga bisogna mondare la mente dai preconcetti.
Solo così può avvicinarsi alla comprensione delle tecniche descritti in testi di 1000 o 2000 anni fa.
Haṭhayoga Pradīpikā è un testo Nath ed è tratto in buona parte da Haṭhayoga un manuale scritto da Gorakhanath.
Secondo me la maggior parte dei praticanti e degli insegnanti che dicono di averlo letto si sono fermati alle prime pagine, alla descrizione degli asana, tralasciando completamente la parte alchemica, perché lo Yoga "è" una pratica alchemica.
La conoscenza anatomica dei Nath è sbalorditiva, ed il loro yoga è "roba pratica", che deve produrre degli effetti oggettivi, ovvero la trasformazione di Corpo, Parola e Mente.
Se non c'è trasformazione alchemica non c'è yoga.
Dice Tsong Ka Pa ("LA GRANDE ESPOSIZIONE DEL MANTRA SEGRETO"):

-"[...]La conoscenza [jñāna] è entrare nella Terra Pura con il corpo fisico"-

Nessun commento:

Posta un commento